venerdì 24 dicembre 2010

La sedia vuota e le teste vuote



Mi viene da vomitare.
Posso dirlo? Posso dire che quello che è successo mi fa venire voglia di vomitare? Posso dire che l'atteggiamento di certa "ggente" è semplicemente rivoltante? Un'altra tragedia umana, l'ennesima, finisce nello tsunami dei distinguo e dell'ipocrisia "antiamerikana". Il gesto della comitato per i premi Nobel è stato una rara manifestazione di coraggio.
Il ritiro di certi "ben noti" paesi è una rara ammissione di colpa.
E indovina un po' cosa fanno  i benpensanti e le "anime bbbelle" di ogni latitudine e longitudine? Smerigliano i testicoli a mezzo mondo con quella che viene definita dalla "correttezza politica" come "equivalenza morale", ma che io preferisco chiamare per quello che è. Cinismo, ipocrisia, ignoranza.
L'eco di quell'evento si è ormai spento, ma l'eco dei furori uterini delle "anime bbbelle" sono assordanti.
Così non solo il doppio e parimenti importante messaggio di questo evento è sublimato in mezzo ai vapori (o flatulenze) dei cervelli "diversamente pensanti", ma i "ben noti" potranno continuare a farsi i caXXacci loro, ad ammazzare, a torturare, a reprimere, a riempire fosse comuni, ad ammazzare la gente a sassate ad libitum, tanto ci saranno sempre delle utili teste di cazzo ad accusare chiunque altro per qualunque altra cosa.
Come definire un tale atteggiamento? Connivenza? Complicità? "Concorso esterno" in crimini contro l'umanità?

Miei cari rincoglioniti, mi piacerebbe augurarvi per natale che l'involtino primavera che mangerete nel vostro cenone politicamente corretto e umanamente supino vi vada di traverso e vi strozzi, ma mi sembra poco.

Preferisco augurarvi che un giorno possiate consoscere di persona gli schiavi che, nel silenzio dalla vostra connivenza, rinchiusi nei laogai, hanno assemblato la vostra Wii di merda.
Alla faccia dei vostri boicottaggi "arianamente" corretti.

E ve lo auguro di cuore.

giovedì 16 dicembre 2010

Black Bloc



Facinorosi vestiti di nero armati di bastone che assediano Roma.
Mi ricorda qualcosa...

venerdì 10 dicembre 2010

Solo incidentalmente, perlamordiddio...

Tuona Bersani: "se si tratta di un'opera di convinzione non solo sotto il profilo politico ma anche sotto il profilo materiale siamo di fronte a uno scandalo o a un reato di corruzione?"
Curioso non si sia posto lo stesso quesito quando faceva comodo alla sua maggioranza...

E continua: "Roba da magistratura. Non si possono fare promesse né corrispondere stipendi. Compravendita uguale corruzione".
Naturalmente è d'obbligo l'invocazione alla magistratura, perchè dovete sapere che questo è un paese di deficienti e a sovranità limitata, che deve essere tenuto sotto tutela dalla magistratura.

Magistratura che - solo incidentalmente, perlamordiddio - sta dalla parte del partito di Bersani.


P. S.: A proposito, dove stava Bersani quando il libro più letto in parlamento, in RAI e nella pubblica amministrazione era il Manuale Cencelli? Tra i pastorelli in Arcadia?

giovedì 9 dicembre 2010

Aridaje....

Non mi fa particolarmente piacere dare ragione ad un uomo-FIAT, ma certe cose in Italia hanno del ridicolo.


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Per domani differito sciopero di 24 ore. Resta confermato lo sciopero Cobas di 4 ore

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A Milano possibili disagi dalle 8,45 alle 12,45 Sistema di Infomobilità con aggiornamenti in tempo reale
Milano, 9 dicembre 2010
Il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti ha differito ad altra data lo sciopero nazionale di 24 ore proclamato per domani, venerdì 10 dicembre, dalle organizzazioni sindacali FILT, FIT, UILT, UGL, ORSA, FAISA e FAST. Resta confermato invece lo sciopero nazionale di 4 ore indetto dalle organizzazioni sindacali SLAI COBAS e AL COBAS, sempre per domani. L'agitazione a Milano è prevista dalle 8,45 alle 12,45: durante questa fascia oraria, per il trasporto pubblico, saranno quindi possibili disagi. Attivo il sistema Infomobilità: edizioni di Atm Tg, annunci sonori, messaggi sui display alle fermate di superficie e sui video a bordo dei bus. Per informazioni: sito internet www.atm-mi.it e numero verde 800.80.81.81.
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Casualmente domani è venerdì (cioè fine settimana).
Non è che casualmente ci stanno prendendo un "attimino" per il culo?

giovedì 2 dicembre 2010

Pompei, arriva l'ONU

Pompei: adesso arriva l'ONU. E saranno veramente volatili per diabetici ("Cazzi Amari").
Si, perchè se il metro dell'intervento ONU è ancora quello di quando mandarono le truppe dell'ECOMOG (Economic Community of West African States Monitoring Group) in Liberia a saccheggiare, stuprare e rubare (tanto che l'acronimo ECOMOG ricevette un nuovo significato, "Every Car or Movable Object--Gone!"), mi sa che di Pompei non rimarrà nemmeno mezzo ciottolo intatto.
Sempre che non decidano di adottare un approccio "rwandese"...

mercoledì 24 novembre 2010

Qualcuno non ha pagato il pizzo...


Poi ci lamentiamo dei mafiosi di casa nostra, quelli bruciano le saracinesche o, al limite, fanno fuori un magistrato. Questi, invece, ti mandano direttamente le granate da 155mm.
Scommettiamo che quanto prima la popstar varerà un "programma di aiuti"?

P. S.: Non sarebbe il caso di rendersi conto del parallelismo e spedire cicciopazzo al gabbio, a far compagnia ai suoi simili?

sabato 23 ottobre 2010

La democrazia secondo Dilma (e Lula)


Il candidato socialdemocratico Josè Serra colpito durante tafferugli a Rio de Janeiro. Serra era in visita elettorale, quando lui e i suoi sostenitori si sono trovati ad affrontare degli squadristi del PT.
Il partito di Lula ha ovviamente negato ogni coinvolgimento, ma allora perchè annunciare "punizioni severe" nei confonti dei membri coinvolti nell'episodio?
Evidentemente quando mancano gli argomenti si ricorre ai corpi contundenti.

giovedì 30 settembre 2010

Pericolo per la democrazia

E' come dice Marino, Silvio B. è veramente un pericolo per la democrazia? Lui che possiede tutte le televisioni (ma non, evidentemente tutte le redazioni)? Lui che con "Lusinghe, minacce, promesse di beni materiali e immateriali" attira a sé parlamentari sprovveduti (come se non avessimo già visto ben altri spettacoli in passato, chi si ricorda dei "franchi tiratori" o della scissione di RC?). Lui che ha più o meno solide maggioranze (ottenute con il voto, è bene ricordarlo)?
E cosa vogliamo fare per arginare questo pericolo, magari farlo fuori a colpi di inchieste, cioè ribaltando negli uffici delle procure ciò che è stato deciso nelle urne? Oppure mandando dei cabarettisti al parlamento europeo, o magari anche all'ONU, a strillare il loro allarme?
Che fare contro Silvio B., "resistere, resistere, resistere" contro il dettato del popolo sovrano?
Ma è veramente un pericolo per la democrazia, questo Silvio B.?

Che i suoi governi siano scivolati molto al di sotto delle aspettative (e delle premesse) è un dato di fatto, basta dare un'occhiata alla propria dichiarazione dei redditi per accorgersene.
Le tasse più imbecilli e autolesioniste che questo paese catto-socialista sia riuscito a concepire sono ancora lì. E la pressione fiscale è obbiettivamente aumentata.
La frenesia alimentare che ha permeato certi ambienti fondamentalisti ha portato ad una lenta ma inesorabile restrizione di diritti civili che si credevano (dolorosamente) acquisiti e la preventiva negazione di altri, frenesia che però finisce sempre più frustrata dall'evidente conflitto con la legge fondamentale.
Gli "attentati alla giustizia" urlati pressochè quotidianamente sono in realtà un tentativo (goffo, diciamocelo) di portare la giustizia sui binari di uno stato di diritto.
Quindi, è veramente questo il pericolo per la democrazia?
Non è piuttosto il fatto che chi dovrebbe (vorrebbe) proporsi come alternativa, alternativa non è?
Perchè oltre a parlare di Silvio B. (facendogli peraltro da nauseante grancassa), a riempire enormi ed indigesti Cahier de doléances, altro non ho sentito fare o dire: non una proposta, una soluzione, non un programma, non una prospettiva, un'idea, un principio...
Oltre a Berlusconi il nulla.
Già, perchè una volta che avranno abbattuto, ghigliottinato, appeso a testa in giù l'odiato "uomo di Arcore", che cosa faranno questi soloni che ci scrutano con tecco censore e postura defecatoria da cartelloni che sono il trionfo del nulla?
Tireranno a campare, come hanno fatto i loro predecessori ed ex avversari. "Navigare a vista", o forse neppure quello.
Il nulla.
Un'intera classe politica morbosamente ossessionata da Berlusconi al punto di non vedere e non pensare nulla all'infuori di lui.
Ed è questo che gli elettori hanno tentato di fargli capire, punizione elettorale dopo punizione elettorale, ma loro non capiscono, non vedono, non sentono nulla all di fuori del loro dio/demone: Silvio Berlusconi.
Sempre e solo Silvio Berlusconi, nei secoli dei secoli.

Questo è il vero pericolo per la democrazia.

venerdì 17 settembre 2010

Game over

La cosa in realtà era visibile da tempo: chi mastica un po' di storia contemporanea, avrà riconosciuto quella che viene chiamata "la politica della cipolla". L'azione vera viene suddivisa in tante piccole azioni minori, come gli strati di una cipolla, che prese individualmente non destano eccessivo allarme e, soprattutto, sono indistinguibili nell'economia dell'obiettivo finale (la cipolla, appunto).
Allora si comincia con piccole azioni, per lo più delle provocazioni, tanto per vedere l'effetto che fa...
Ed ecco il velo nelle università nel 2007, bocciato dalla locale corte costituzionale circa un anno dopo, con il plauso (incredibile) della UE.
Poi arrivano le manovre militari con la Siria, arcinoto "stato canaglia" (e anche un po' figlio di indrocchia). In successione possiamo osservere il progressivo allontanamento da Israele, la Turchia che si fa avvocato di Hamas in Europa, e il tentato colpo di stato farlocco del febbraio di quest'anno. Manco a dirlo, a finire in manette sono stati degli alti gradi delle forze armate. Coincidenza (se così vogliamo chiamarla) vuole che in Turchia siano proprio le forze armate i garanti della laicità dello stato.
Mano a mano che ci si avvicina ad oggi la situazione precipita. Ecco il caso della "Gaza flottilla" carica di pacifisti tutt'altro che pacifici, con il contributo fondamentale di una cera IHH, organizzazione "umanitaria" che intrattiene relazioni pericolose con Hamas e al-Queda, bannato in Germania e la cui inclusione nella lista delle organizzazioni terroristiche è stata chiesta da più parti.
Ma l'"affaire" della flottiglia è un'ottima opportunità per gettare benzina sul fuoco dei rapporti già compromessi tra con Israele. La demagogia nazionalistica viene brandita a mo' di randello. Randello reso più robusto da tutti quei turchi che ci sono cascati. O a cui ha fatto comodo cascarci.
Ormai la cipolla è quasi completa, manca solo lo strato finale e una bella lucidata.
E lo strato finale è arrivato con il referendum di pochi giorni fa, referendum "democratico" caldeggiato purtroppo anche dalla UE, ancora una volta con invidiabile sfoggio di miopia.
Grazie al referendum, non solo i tribunali militari sono fuori giuoco, ma è stato stabilito un meccanismo perverso per cui la giustizia civile è sotto il controllo dell'esecutivo e per cui i militari sono ora soggetti alla giustizia civile. Un semplice esercizio aritmetico rivela come il baluardo della laicità dello stato voluto da Ataturk sia ora sotto schiaffo dell'esecutivo. Ovvero il partito di maggioranza. Ovvero il partito di Erdogan i cui comportamenti sono sempre meno limpidi e sempre più unidirezionali.
Anche i papisti di casa nostra si stanno accorgendo di quanto potrà essere (e sarà) grave la mancanza di una garanzia di laicità.
La via per l'ingresso della Turchia nel novero dei paesi fondamentalisti - di conseguenza anche in quel simpatico club non esclusivo conosciuto come "stati canaglia" - è ormai aperta, anzi spalancata.
Resta da capire se la miopia della UE sarà sufficeinte per spalancare anche le porte d'Europa a quella che rischia di diventare (e i presupposti ci sono tutti) la sorella scema della teocrazia terrorista iraniana.
Per quanto riguarda l'illusione di una Turchia laica e moderna, invece, è veramente finita.

Game over.

sabato 11 settembre 2010

Complimenti, ci siete riusciti.

"Il grande nemico della verità molto spesso non è la menzogna: deliberata, creata ad arte e disonesta - quanto il mito: persistente, persuasivo ed irrealistico. Credere nei miti consente la comodità dell'opinione senza il fastidio del pensiero."
J. F. Kennedy

Non bastavano i deliri dei complottisti - tutt'alpiù buoni per un manuale di psichiatria, se non si fosse trattato dei soliti "amerikani" - o quelli che, basandosi su ciò che viene definito "equivalenza morale", finiscono per addebitare agli USA stessi la colpa di quella che è - al di là di ogni ragionevole dubbio - una tragedia causata dalla barbarie.
Come dicevo l'anno scorso, grotteschi buffoni che hanno fatto miliardi facendo film, scrivendo libri, rilasciando interviste.
Ci volevano anche altri buffoni - perlopiù religiosi - che sfruttassero la tragedia per i loro fini.
Abbiamo visto i nostri chierici, i nostri atei devoti e laici genuflessi, fare leva sul supposto scontro di civiltà per fini squallidamente elettorali e per - in ultima analisi - comprimere quelle libertà che sono simbolo e motore della civiltà. Quella vera.
La novità, se così vogliamo chiamarla, di questo anniversario è il pretuncolo di provincia che minaccia di bruciare corani, la questione della moschea a ground zero e le solite orde di fanatici che bruciano bandiere americane - qualcosa che ormai ha acquisito la regolarità del rito dell'aperitivo.

In questo bailamme di discorsi, interviste, film, critiche, riferimenti ad "altri" 11 settembre, bandiere e libri bruciati ci siamo dimenticati di qualcuno e di qualcosa. Qualcuno e qualcosa che è rimasto sullo sfondo, annegato, annebbbiato, quasi scomparso.

La tragedia, le vittime.
Ricordare lo shock, il senso d'impotenza, rimanere ancora pietrificati di fronte a quelle immagini, quando si sentono le registrazioni delle ultime telefonate, i volti, le ombre di persone imbrattate dai calcinacci che si muovono come spettri nella nuvola di polvere...
Queste sono cose che solo noi, pochi sentimentali ricordiamo ancora, per gli altri c'è solo la cacofonia delle chiacchiere.

Complimenti, ci siete riusciti. Il mito ha vinto.


Anthony: "Hi, Daddy."
Kannuzo: "Hi, Anthony, how are you?"
Anthony: "Good."
Kannuzo: "A terrible thing happened, Anthony. Some very sick people."
Anthony: "Are they dead?"
Kannuzo: "Yeah."
Anthony: "So how many people got... [inaudible] are dead?"
Kannuzo: "Thousands, Anthony, thousands."
Anthony: "Daddy? What will happen...?"
Kannuzo: "Will you do me a favour, Anthony? Daddy's not home, so you are the big man in the house. So you help Mommy and keep her happy, okay?"
(Registrazione dell'ultima telefonata dell'agente Kannuzo al figlio, 11 settembre, 2001)

mercoledì 18 agosto 2010

Le ponygirl di Hamas

Il sito che coordina le iniziative dei "negozi ariani" si chiama BDSMovement.net.






















Direi che è il caso di saltare a conclusioni...

Hat Tip: London Alcatraz.

lunedì 26 luglio 2010

Moderazione?

clipped from nowscape.com

"There may be moderate Muslims, but
Islam itself is not moderate. There is no difference between Islam and
Islamic fundamentalism. At most there is a difference of degree but not of
kind."             
 -- Ibn Warraq,

executive director of the Institute for the
Secularization of Islamic Society
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lunedì 19 luglio 2010

Post-it

Oggi mi scappa l'occhio su una copia de "L'Eco della Forca" de "La Repubblica" e noto, simpaticamente uno di fronte all'altro, due articoli.
Il primo, manco a dirlo, è la pubblicazione di verbali - ovvero atti giudiziari - su tal Verdini.
Naturalmente trattasi di processo ancora in corso, quindi probabilmente trattasi di atti giudiziari "teoricamente" coperti da segreto istruttorio, ma si sa che qui in Italia il segreto istruttorio vale solo per alcuni.
Per altri no, ça va sans dire.
Verrebbe a mente la Costituzione, in quel punto specifico in cui recita - più o meno:

"L’imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva."
(Art. 27 Cost., comma 2)

Ma la Costituzione, anche questo è noto, può essere sventolata sulla faccia di chicchessia solo ed esclusivamente quando torna comodo, e naturalmente solo a pezz(ettini)i.
Ma al di là di questi tecnicismi, quello che mi è saltato all'occhio era la relazione con l'articolo posto nella pagina di fronte, vale a dire l'ennesima stracciata di vesti sul "Ddl intercettazioni", su come ci stiamo avviando verso la censura, su come senza libertà di stampa diventeremmo tutti sudditi, ecc.
Viene da chiedersi, nel caso questo Verdini finisca per essere assolto (nel caso, eh...), a che cosa sarà valsa quella che questa gente chiama "libertà di stampa".


"Mi rendo conto che esiste un diritto d’informazione, ma esistono anche i diritti delle persone e delle loro famiglie. A ciò si aggiunge la propensione allo sciaccallaggio di soggetti politici che, ricercando un utile meschino, dimenticano di essere stati per molti versi protagonisti di un sistema rispetto al quale oggi si ergono a censori."

Sergio Moroni

martedì 6 luglio 2010

Tutti al mare, tutti al mareee

I sindacati indicono un altro weekend lungo. Niente in contrario, per carità! Anzi, buon divertimento a tutti.
Peccato che chi lavora rimanga col fiato corto....
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Venerdì 9 luglio sciopero nazionale 


Venerdì 9 luglio sciopero nazionale
A Milano possibili disagi dalle 8,45 alle 15 e dalle 18 a fine servizio
Sistema di Infomobilità con aggiornamenti in tempo reale


Milano, 3 luglio 2010
Per venerdì 9 luglio, le strutture Nazionali delle organizzazioni sindacali FILT CGIL, FIT CISL, UILT UIL, ORSA, FAISA CISAL, UGL e FAST Ferrovie hanno proclamato uno sciopero nazionale di 24 ore.
Le modalità di adesione previste variano da città a città. A Milano l’agitazione è prevista dalle 8,45 alle 15 e dalle 18 al termine del servizio: durante queste fasce orarie saranno quindi possibili disagi. Corse garantite dal mattino fino alle 8,45 e dalle 15 alle 18.
A Como, per la funicolare Como-Brunate gestita da Atm, possibili disagi, invece, dalle 8,30 alle 16,30 e dalle 19,30 a chiusura dell’impianto.
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domenica 4 luglio 2010

A Henry Lee. Monticello, 8 Maggio 1825

 A Henry LEE

Monticello, 8 Maggio 1825
Caro signore,

- Il fatto che George Mason fu autore del "Bill of Rights", e della Costituzione che su di essi era fondata, è chiaramente fissato nella mia mente dai fatti. Delle carte a cui Vi riferite, ritenute le istruzionei alla delegazione della Virginia al Congresso, io non ho memoria. Fossero state qualcosa di più di un progetto di natura privata, vale a dire, se simili istruzioni fossero state date dalla convenzione, apparirebbero nelle registrazioni, che noi possediamo per intero. Ma rispetto ai nostri diritti, e le azioni del governo Britannico contrari ad essi, vi era soltanto un'opinione da questa parte dell'oceano.
Tutti i "whigs" Americani la pensano allo stesso modo su quest'argomento. Benchè forzati a ricorrere alle armi per rimediare, un appello al tribunale del mondo fu ritenuto appropriato per giustificarci.
Questo fu l'oggetto della Dichiarazione d'Indipendenza. Non la ricerca di nuovi principi, o nuove questioni mai pensate prima, nemmeno per dire cose che non erano mai state dette prima; ma per porre innanzi all'umanità il buon senso dell'argomento, in termini così chiari e fermi da imporre il loro consenso, e giustificaci nella posizione indipendentista che fummo costretti ad adottare. Mai mirata all'originalità dei principi o dei sentimenti, nemmeno copiata da qualsivoglia particolare e precedente scritto, era destinata ad essere l'espressione dello stato d'animo Americano, e a dare a quell'espressione il tono e lo spirito più appropriato che l'occasione richiedesse. Tutta la sua autorità risiede allora nei sentimenti d'armonia di quel giorno, in qualsivoglia modo espressi, in conversazioni, in lettere, pamphlet o i più elementari libri di diritti civili, come Aristotele, Cicerone, Locke, Sidney e altri. Sono convinto che troverete che i documenti storici in vostro possesso che Voi menzionate, proveranno i fatti e i principi scritti in quella Dichiarazione.

Abbiate il piacere di accettare le assicurazioni della mia più grande stima e rispetto.

Thomas JEFFERSON


Monticello, May 8, 1825
Dear Sir,

—That George Mason was author of the bill of rights, and of the constitution founded on it, the evidence of the day established fully in my mind. Of the paper you mention, purporting to be instructions to the Virginia delegation in Congress, I have no recollection. If it were anything more than a project of some private hand, that is to say, had any such instructions been ever given by the convention, they would appear in the journals, which we possess entire. But with respect to our rights, and the acts of the British government contravening those rights, there was but one opinion on this side of the water. All American whigs thought alike on these subjects. When forced, therefore, to resort to arms for redress, an appeal to the tribunal of the world was deemed proper for our justification. This was the object of the Declaration of Independence. Not to find out new principles, or new arguments, never before thought of, not merely to say things which had never been said before; but to place before mankind the common sense of the subject, in terms so plain and firm as to command their assent, and to justify ourselves in the independent stand we are compelled to take. Neither aiming at originality of principle or sentiment, nor yet copied from any particular and previous writing, it was intended to be an expression of the American mind, and to give to that expression the proper tone and spirit called for by the occasion. All its authority rests then on the harmonizing sentiments of the day, whether expressed in conversation, in letters, printed essays, or in the elementary books of public right, as Aristotle, Cicero, Locke, Sidney, &c. The historical documents which you mention as in your possession, ought all to be found, and I am persuaded you will find, to be corroborative of the facts and principles advanced in that Declaration.
Be pleased to accept assurances of my great esteem and respect.

giovedì 1 luglio 2010

Change? Si, in peggio

Il premio Nobel per la Pace (qualcuno mi spieghi perchè) B. Hussein Obama, Presidente degli Stai Uniti perchè una massa di fessi ha scambiato le elezioni presidenziali per gli MTV Awards, ne fa un'altra delle sue.
Non contento di aver smerigliato i cosiddetti a tutto il web (anche a quei poveri cristi che non c'entrano nulla) fino ad arrivare a far partorire 3 (dicansi TRE) inutilissime estensioni di Firefox, secondo voi che cosa fa il nostro eroe? Riconoscente del supporto entusiastico della rete promette di proteggerne la libertà di espressione? Fa in modo che i dissidenti cinesi, iraniani, cubani, birmani, ecc. possano accedere sempre più liberamente al web per far sentire al mondo il loro grido di dolore?
No.
Si fa "confezionare" una legge su misura per poter avere la possibilità di "spegnere" il web "nel caso in cui fosse a rischio la sicurezza nazionale".
Che cosa metta "a rischio la sicurezza nazionale", un attacco terroristico o il cedimento del wonderbra della First Lady, non è, ovviamente, dato sapere.
Ma non vi preoccupate, il senatore democratico Joe Liebermann, padre putativo della legge, rassicura il web e i suoi utenti:
“Al momento Pechino può disconnettere parti della sua Internet in tempo di guerra. Dobbiamo poterlo fare anche noi

PECHINO????

Beh, si. In fondo è proprio un bel "change".

martedì 29 giugno 2010

Certe abitudini non si perdono mai.

Come quella di sputare sulla tomba della gente - specialmente quella che non c'entra un tubo.
D'altra parte, cos'altro aspettarsi da chi - in buona compagnia - è finito nella fossa biologica della storia?



Ovviamente indymedia fa la parte del leone...





lunedì 14 giugno 2010

sabato 5 giugno 2010

"Go back to Auschwitz!"




Ladies and gentlemen, eccovi i pacifisti:

"Shut up! Go back to Auschwitz!"


"Il pacifismo è oggettivamente pro-Fascista.
Questo è elementare senso comune."
George Orwell

giovedì 27 maggio 2010

Contrordine camerati: il "Negozio Ariano" non tira

Non solo la smentita stizzita di Conad (riguardo alla sua presunta adesione al nazi-boicottaggio dei piccoli fans di Amin al-Husseini), anche i sondaggi non vanno poi così tanto bene per i fedayyin de noantri.
Ma andiamo con ordine.
Martedì FocusMO pubblica un sondaggio, secondo il quale non solo il 78.7% degli intervistati non ha "mai sentito parlare di boicottaggio di prodotti israeliani" (questo basti per la presunta portata di certe campagne "ad minchiam"), ma "alla domanda se mai boicotterebbe un prodotto israeliano, l’80% ha risposto categoricamente di "no"." ("categoricamente", citazione testuale).
Oggi attraverso "Libertiamo.it" si viene a sapere della smentita (appunto stizzita) di Conad sul suo presunto coinvolgimento nell'affaire.

In merito alle notizie apparse sulla stampa circa la denuncia da parte di alcune organizzazioni umanitarie relativa alla commercializzazione di prodotti che sarebbero stati coltivati nei Territori Occupati della Palestina, Conad puntualizza quanto segue:
- non è in atto alcuna attività di boicottaggio da parte di Conad; a lanciare campagne di boicottaggio sono le associazioni delle diverse parti in causa che vorrebbero coinvolgere e condizionare Conad, come ben si evince dalle oltre 600 pagine web;
- come già precisato nella nota diffusa ieri alle agenzie, Nordiconad non intrapreso alcuna azione di boicottaggio, ma ha solo richiesto informazioni al fornitore;
- quanto sia strumentale questa vicenda lo testimonia il fatto che il prodotto in questione – il pompelmo proveniente da Israele – ha una sua stagionalità che, come ben sanno gli operatori, si è conclusa ad aprile; quando le produzioni di pompelmo saranno nuovamente disponibili, le forniture proseguiranno regolarmente;
- Conad, contrariamente a quanto riportato da alcuni organi di informazione, non ha mai sospeso forniture di prodotti – ortofrutta o altro – da Israele.
Diffidiamo pertanto ogni soggetto dal lanciare o riportare notizie imprecise, non veritiere e già destituite da ogni fondamento.
Fonte.

Sempre da "Libertiamo" e dal blog di Fiamma Nirenstein apprendo che, comunque, la posizione della Coop in merito alla cazzata iniziativa rimane - oserei dire strumentalmente - equivoca.
Tutt'altro che equivoche sono invece le posizioni dei Camerati-che-sbagliano-tintura sui membri della comitato parlamentare per l'indagine conoscitiva sull'antisemitismo, come ci riferisce - incredibilmente - RAINews24.

Tutto sommato non male, nonostante le minacce. Anzi direi che queste ultime aiuteranno molti a capire di che pasta sono fatti i "pacifici" nazi-boicottari.

mercoledì 19 maggio 2010

Avete presente Lars Vilks?

Quello preso a testate, con il sottofondo di inequivocabili slogan? Quello con 100'000 dollari di taglia sulla testa - roba che neanche Henry McCarty? Si, quello delle "vignette sataniche", capito adesso?
Beh, gli hanno bruciato la casa.
Ma chi sarà stato? Nooo, ma che andate a pensare! Figuriamoci se sono stati quelli della "Religione della Pace"!

lunedì 17 maggio 2010

Assisi: la marcia dell'ipocrisia

peacewormsIeri la solita, inutile marcia della pace (quella dei cimiteri, ovvio), con le solite facce e le solite parole inutili.
Come quella, quasi magica, ripetuta come un mantra: "Diritti Umani".
Peccato che quando qualcuno fa veramente qualcosa contro quelli che coi diritti umani ci si puliscono, lo stesso solerte "popolo della pace" scende in piazza per difendere - pressochè direttamente - tiranni e aguzzini.
Peccato che quando i regimi cominciano a fare morti ammazzati a vagonate, il popolo della pace non sia più così solerte.
Peccato che il popolo della pace diventi improvvisamente sordo, cieco e muto quando si parla di galere, torture, dissidenti - quelli veri, non quelli così tanto apprezzati dalle intelligencije e dai loro amici macellai.

Peccato.

giovedì 13 maggio 2010

Anch'io sono Lars Vilks

Riporto con tristezza la segnalazione di Fabristol su quanto accaduto al disegnatore Lars Vilks, divenuto celebre per le minacce di morte ricevute dopo aver disegnato una delle famose "vignette sataniche".
Nel video incluso nel post potete godervi il livello di civiltà e tolleranza che gli adepti della famosa "Religione della Pace" riservano a chi la pensa diversamente da loro.
I soliti quattro bulli, le "mele marce" - minoranza rumorosa di una maggioranza di ben'altra fatta?
Non lo so.
Chiunque abbia un minimo di memoria di quello che è successo quando quelle vignette sono state pubblicate, faticherà - come me - a ricordare la diffusione delle voci moderate.

Non perchè sia più facile ricordare dimostrazioni, minacce, tentativi di linciaggi e veri e propri appelli al pogrom piuttosto che voci che invocano calma e tolleranza, ma perchè le poche voci in tal senso erano talmente piene di distinguo da farle sembrare la versione presentabile di Charles Lynch.

lunedì 10 maggio 2010

"Stupratele, tanto poi abortiscono"

Antefatto: Roberto Fiore partecipa - ovviamente, vista la sua palese e riconosciuta competenza in materia - ad un convegno sulla Ru486, organizzato da Ordine Futuro (sic) e Forza Nuova (note associazioni di medici e ricercatori...) . Verso la conclusione dell'incontro, due appartenenti all'associazione "Usciamo dal Silenzio" vengono graziosamente apostrofate dalle fans di Fiore: "Stupratele, tanto poi abortiscono".
Le malcapitate si allontanano (cos'altro dovevano fare dinnanzi a sì travolgente carica di simpatia?) e... Finita qui? No.

Una di loro racconta: "Mi hanno dato anche dell'assassina perchè sono a favore della legge 194"

Per evitare che la scena finisse su una TV locale, i simpatici sostenitori del rinomato esperto hanno tentato di sottrarre la telecamera ad un cameraman, per poi minacciarlo, come riferito qui e qui.
Ora, liquidare il tutto come ennesima buffonata dei Compagni-Che-Sbagliano-Tinteggiatura è un po' semplicistico, diciamocelo pure.

No, ladies and genlemen, questo pattume viene da lontano: viene dagli autorevoli giornalisti, dagli stimati filosofi, dagli importanti politici - di destra e di sinistra. Dagli opinionisti opinabili.
Quante volte si è detto qui e nel vecchio altrove che le parole, a volte, sono pietre, che il vecchio detto del "tanto tuonò che piovve" è sempre a meno di un passo dall'avverarsi? Mi dispiace per quelli che dicono che le opinioni e le idee devono essere rispettate: la realtà non è una canzone dei Litfiba, e sono le persone a cui dobbiamo il nostro rispetto, non i vaneggiamenti che in certe teste vuote si traducono immediatamente in minacce, quando non proprio azioni.
E' un'opinione, dettata dalla superstizione e nient'altro, quella secondo la quale l'aborto è un omicidio. E questa "rispettabile" opinione parla di un reato. Un reato presuppone - come logica conseguenza - uno o più rei, e c'è sempre qualche "disturbato" che pretende di fare "giustizia" (magari con la "G" maiuscola).
So che purtropo è una pia illusione, ma spero che questi "seminatori di m..." ehm, "vento", si rendano conto delle conseguenze alle quali i loro vaneggiamenti possono portare.



giovedì 22 aprile 2010

Yawn!

Un liberale fallito e un socialista di destra che si prendono a male parole.
Sono tutto un brivido...

venerdì 19 febbraio 2010

Scusate, non capisco...

Riassunto delle puntate precedenti: a Milano, in via Padova, sabato scorso, un dominicano accoltella un egiziano in una rissa. Di conseguenza (?) scoppia una vera e propria rivolta in cui - tra le altre cose - vengono ribaltate 9 auto. Gli atti di vandalismo non si contano.

Oggi: in relazione ai fatti sopra esposti, i centri sociali indicono una manifestazione contro la polizia.
Contro la polizia??????

No, non capisco.