lunedì 10 gennaio 2011

Il ritorno del Dottor Sottile

Vi ricordate il "Dottor Sottile", quello della manovra "lacrime e sangue" da 93mila miliardi delle vecchie lirette?
Quello della svalutazione della lira al 7%, quello che inventò l'ISI - Imposta Straordinaria sugli Immobili, che poi come ogni cosa "straordinaria" in Italia è diventata ordinaria rapina?
Si, si, proprio quello del "prelievo forzoso" del 6 per mille da tutti i conti bancari. Ci dissero che ciò era a causa di una "situazione di drammatica emergenza della finanza pubblica". Situazione, ça va sans dire, creata dalla stessa classe politica di cui faceva parte il Nostro.
Il quale, muto testimone (o peggio, come diceva un celebre adagio dell'era di tangentopoli, lui era quello che "teneva il sacco aperto, mentre tutti gli altri rubavano") di decenni di saccheggio della finanza pubblica e quindi dei danari dei contribuenti, una volta trovatosi sull'orlo della catastrofe non trovo nulla di meglio da fare che un altro saccheggio. Stavolta a fin di bene.
In teoria.
Perché che il fine sia il bene o il male, sempre di saccheggio si trattò.
Si, proprio quel "Dottor Sottile" che ce lo mise sottilmente in quel posto. 
Ecco adesso che ve lo siete ricordato (o che siete rinvenuti dopo esservelo ricordato) sappiate che è tornato con un'altra delle sue. Un altro prelievo forzoso, stavolta niente percentuali (quindi con tanti saluti al principio di progressività): 10000€ secchi dai conti correnti, ovviamente da chi può. Il problema è che in Italia, anche grazie al "Dottor Sottile", chi può semplicemente non ne può più. Un motivo in più per "mollare il colpo", un motivo in più per mettere al sicuro (leggi "all'estero") i propri capitali, un motivo in più per chiudere la fabbrichetta e riaprirla in India, Algeria, Vietnam, Shangri-La...
E tanti saluti all'industrializzazione italiana. Il problema fondamentale è che, come denunciavano (non troppo) scherzosamente i periodici satirici di sinistra di fine anni '80 / inizio '90, è che essere socialisti vuol dire essere ladri culturalmente, quasi geneticamente. Insomma, ladri nell'anima. E non sapevano quanto avevano ragione...

Ovvio che ad ennesima emergenza il nostro reagisca - più istintivamente che pavlovianamente - architettanto l'ennesima rapina ai danni del contribuente.
Ma una domanda sorge spontanea nella mia mente: quando tutto il rapinabile, sottraibile, saccheggiabile, espropriabile, estorcibile sarà stato già rapinato, sottratto, saccheggiato, espropriato, estorto, che cosa faranno questi geni dell'economia socialista (palese ossimoro)? Cosa farà il "Dottor Sottile"? Metterà in vendita 120 milioni di reni? Perchè è a questo che si arriverà se non la si pianta una buona volta di cedere alle sirene ideologiche e non si comincerà seriamente a fare i conti, anche quelli della serva, magari, ma pur sempre meglio delle vere e proprie cazzate che ci sono state propinate in questi ultimi decenni. Un'ultima questione, di principio e buon senso. L'estorsione aggravata e continuata ai danni dei cittadini di questo paese, oltre ad avere un fondamento palesemente ideologico, ha anche una scusa prarica: il debito pubblico da paese in guerra che ci portiamo sulle spalle, deve essere ridotto o quantomeno tenuto sotto controllo. Apparente buonsenso.
Apparente.
Non è stato infatti il cittadino-contribuente italiano a creare "il buco". Non è stata la popolazione italiana a fare aste di BOT talmente colossali da sembrare saldi per imminente chiusura, noi italiani non abbiamo fatto sparire (letteralmente) i 60mila miliardi destinati alla ricostruzione dell'Irpinia. Non siamo stati noi a votare, volta dopo volta, leggi di spesa fuori bilancio, o a non fare nulla mentre queste leggi venivano votate. Non c'è responsabilità, tantomeno colpa da parte nostra.
La colpa è loro.
Loro, classe politica dall'MSI a Rifondazione Comunista, loro, l'intero "Arco Costituzionale". Loro, parlamentari, deputati, senatori, sottosegretari, ministri, presidenti del consiglio e della Repubblica.
"Loro", hanno fatto il danno. "Loro" paghino. "Loro" si prelevino forzosamente dai _loro_ conti correnti 10mila €, o quanto serve a ripianare il debito che loro hanno generato.
A costo di vendersi i reni.


I loro reni, naturalmente.




"Onorevole Craxi, perchè un Garofano?" "Perché avevo finito i crisantemi."
Da "Cuore", degli anni che furono

mercoledì 5 gennaio 2011

Elezioni?

Allora, facciamo un po' il quadro della situazione: questi ci stanno sbudellando di tasse e interventi statali.
Se invece vincono quegli altri (si, quelli che sbagliano a fare di conto nelle loro previsioni economiche) invece, di tasse e interventi statali ci massacreranno (già si sente il Dott. Sottile agitarsi dalle retrovie: chissà cosa inventerà stavolta, il prelievo forzoso di un rene a contribuente?).

In verità la situazione dell'elettore italiano corrisponde a quella del bimbo che cerca rifugio dai ceffoni (o peggio) della madre dalla madre stessa.
Che glie ne dà di più.

Benvenuti nella fossa dei leoni. Peccato che noi siamo la bistecca.