lunedì 11 maggio 2009

Ahi!

Nella annosa polemica tra realismo e idealismo, mi sono sempre tenuto in una posizione abbastanza neutra, ritenendo perlopiù validi entrambi gli approcci. Sono convinto, in breve, che il realismo sia neccessario per attuare le finalità che l'idealismo si propone e che, per contro, il realismo non possa essere lasciato da solo.
Senza obiettivi la realpolitik si riduce al mero "navigare a vista" (cosa in cui molti dei nostri politici eccellono, ma non vi è molto di cui andare orgogliosi).
Ma quando a "navigare a vista" è la politica estera di una superpotenza, sono dolori, come è successo di recente.
Sembra che i fan di una certa realpolitik miope e non sufficentemente erudita, allo scopo di vincere "i cuori e le menti" dei libanesi, abbiano finito per fornire elenchi di informatori israeliani a Hezbollah.
Risultato? Un'ondata di arresti di sospetti informatori, alla faccia di chi sostiene che per vincere il terrorismo basta l'intelligence... Risultato finale? Se gli arrestati sono veramente informatori di Israele, questa è una vittoria strategica per il movimento terrorista Hezbollah, lasciato senza controllo e senza osservazione, libero di armarsi e continuare la sua jihad facendosi scudo dell'intera popolazione libanese. Inoltre, potrebbe diventare molto difficile per Israele reclutare altri informatori in altri luoghi "caldi", visti i risultati.
I miei complimenti, non c'è che dire...

3 commenti:

Anonimo ha detto...

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Anonimo ha detto...

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Anonimo ha detto...

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