"Il grande nemico della verità molto spesso non è la menzogna: deliberata, creata ad arte e disonesta - quanto il mito: persistente, persuasivo ed irrealistico. Credere nei miti consente la comodità dell'opinione senza il fastidio del pensiero."
J. F. Kennedy
Non bastavano i deliri dei complottisti - tutt'alpiù buoni per un manuale di psichiatria, se non si fosse trattato dei soliti "amerikani" - o quelli che, basandosi su ciò che viene definito "equivalenza morale", finiscono per addebitare agli USA stessi la colpa di quella che è - al di là di ogni ragionevole dubbio - una tragedia causata dalla barbarie.
Come dicevo l'anno scorso, grotteschi buffoni che hanno fatto miliardi facendo film, scrivendo libri, rilasciando interviste.
Ci volevano anche altri buffoni - perlopiù religiosi - che sfruttassero la tragedia per i loro fini.
Abbiamo visto i nostri chierici, i nostri atei devoti e laici genuflessi, fare leva sul supposto scontro di civiltà per fini squallidamente elettorali e per - in ultima analisi - comprimere quelle libertà che sono simbolo e motore della civiltà. Quella vera.
La novità, se così vogliamo chiamarla, di questo anniversario è il pretuncolo di provincia che minaccia di bruciare corani, la questione della moschea a ground zero e le solite orde di fanatici che bruciano bandiere americane - qualcosa che ormai ha acquisito la regolarità del rito dell'aperitivo.
In questo bailamme di discorsi, interviste, film, critiche, riferimenti ad "altri" 11 settembre, bandiere e libri bruciati ci siamo dimenticati di qualcuno e di qualcosa. Qualcuno e qualcosa che è rimasto sullo sfondo, annegato, annebbbiato, quasi scomparso.
La tragedia, le vittime.
Ricordare lo shock, il senso d'impotenza, rimanere ancora pietrificati di fronte a quelle immagini, quando si sentono le registrazioni delle ultime telefonate, i volti, le ombre di persone imbrattate dai calcinacci che si muovono come spettri nella nuvola di polvere...
Queste sono cose che solo noi, pochi sentimentali ricordiamo ancora, per gli altri c'è solo la cacofonia delle chiacchiere.
Complimenti, ci siete riusciti. Il mito ha vinto.
Anthony: "Hi, Daddy."
Kannuzo: "Hi, Anthony, how are you?"
Anthony: "Good."
Kannuzo: "A terrible thing happened, Anthony. Some very sick people."
Anthony: "Are they dead?"
Kannuzo: "Yeah."
Anthony: "So how many people got... [inaudible] are dead?"
Kannuzo: "Thousands, Anthony, thousands."
Anthony: "Daddy? What will happen...?"
Kannuzo: "Will you do me a favour, Anthony? Daddy's not home, so you are the big man in the house. So you help Mommy and keep her happy, okay?"
(Registrazione dell'ultima telefonata dell'agente Kannuzo al figlio, 11 settembre, 2001)
5 commenti:
La cosa piu' demente e squallida dei nostri intellettuali 'progressisti' e' che hanno levato alti lai per un pirla che voleva bruciare un libro rievocando spettri con croci uncinate, ma nessuno di questi codardi si e' mai preoccupato di difendere la liberta' di espressione quando i figli del profeta hanno cercato di impedire la pubblicazione di libri, minacciato di morte gli autori, o bruciato ambasciate per vignette sui giornali.
Sono dei vigliacchi.
Come soleva dire Churchill dei pacifisti inglesi secondo i quali "Hitler aveva delle ragioni" e non bisognava entrare in guerra:
"I pacifisti applaudono i coccodrilli sperando di essere divorati per ultimi".
Vero, purtroppo. Quella dei coccodrilli è l'unica spiegazione plausibile ormai...
Complimenti per l'articolo.
Sottoscrivo in toto
Ciao Grendel, come stai?
scusa l'ot: avrei bisogno di parlarti via aridontsmoke@gmail.com ma non ho la tua, scusa lo spam ;).
ps: ma sai che ho visto solo ora, solo ora, che sei parte della Redazione di Tocqueville?
Spero mi perdonerai.
Adirandus dalla testa fra le nuvole,
tutto il mio account di Splinder è sabotato.
Ti ho risposto ;)
Dici che ho fatto bene a levarmi da Splinder?
Posta un commento