Ci tengo a ricordare a tutti i soloni ignoranti ed esperti da un tanto al kilo, che stanno già ammorbando i media di ogni ordine e grado con la le loro analisi spericolate e disamine di (fanta)storia americana, che anche Anders Breivik ha commesso una strage: 77 morti e 242 feriti.
E l'ha commessa in un paese dove nemmeno la polizia ha il diritto di portare le armi.
sabato 15 dicembre 2012
venerdì 14 dicembre 2012
Ingerenze gestibili
Facciamo un ipotesi: se una giorno l'attuale presidente degli USA se ne fosse uscito dicendo che Enrique Peña Nieto o Dilma Russef non "avessero alcuna prospettiva concreta" di governare i loro paesi e che "D'altra parte, con loro, ciò che è vero un giorno, non lo è l'indomani", oppure avesse invitato Reynaldo Bignone a candidarsi alle elezioni argentine, cosa sarebbe successo? Facile immaginarlo.
Parlare di putiferio sarebbe ovviamente riduttivo: posso quasi vedere legioni di intellettuali, maître à penser, blogger, comici e troniste che fanno a gara a sproloquiare di "imperialismo yankee", "cocacolonizzazzione" e agitare gli spettri di Fulgencio Batista e Anastasio Somoza. Il tutto, naturalmente, contornato dalla solita retorica complottista tra CIA, multinazionali, Halliburton (che scandalo è se non c'è la Halliburton?) e - perchè no? - dei Savi di Sion.
Non mi sembra di aver sentito alcunché dopo le infelici uscite di Hollande e della Merkel. Strano...
giovedì 13 dicembre 2012
I mastini e il dragone
"...con voce di monarca griderà "Sterminio!"e scioglierà i mastini della guerra..."
William Shakespeare, Giulio Cesare
Pochi conoscono il nome di Erik Prince, ma tutti - più o meno - conoscono la sua creatura e la pessima reputazione guadagnata in Irak: la Blackwater.
La pessima fama della Blackwater è dovuta - ironicamente - alla iniziale ottima reputazione. Reputazione che ha provocato un moltiplicarsi di richieste non solo da parte delle forze armate USA, ma anche da parte di contrattori e fornitori delle stesse o delle autorità irakene.
Per far fronte agli impegni, il sistema di reclutamento della Blackwater ha dovuto aprire, o meglio spalancare le maglie della rete, lasciando filtrare veterani dalla pessima reputazione o con problemi di droga che finirono per piazzarsi nelle quote alte delle gerarchie, mentre alla base i posti vacanti venivano riempiti dagli scarti delle forze armate e di polizia. Gente - tanto per intenderci - buona a malapena per fare il buttafuori negli strip-club.
Questo sistema di reclutamento unito alla scarsa esperienza e atteggiamenti tarantiniani del personale sul campo ha portato non solo una pessima reputazione, ma anche incidenti che hanno coinvolto sia i dipendenti di Blackwater che civili innocenti.
Imparata (si spera) la lezione, Prince molla la Blackwater (che cambia nome in "Xe" poi in "Academi") e si dirige negli UAE per dirigere un'unità di truppe straniere e dedicarsi alla lotta anti-pirateria in nord Africa. Infine nel 2012 fonda la Frontier Resource Group (FRG).
Ora la FRG è, secondo il South China Post, una "azienda d'investimenti orientata al mercato africano, tra i cui partner vi sono grosse aziende cinesi, compreso almeno un gigante dell'industria estrattiva di stato, ansioso di investire nel continente notoriamente ricco di risorse."
Il continente africano non è nuovo per il business della "sicurezza armata", basti pensare alla storia recente del continente: Congo, Biafra, Angola, Rhodesia, Sud Africa, Namibia... O più recentemente aziende come la Executive Outcomes o la Sandline International impiegate da governi africani in difficoltà. Il continente non è nuovo nemmeno a lotte di potere tra governi stranieri per assicurarsi buone fette di risorse africane.
Il problema sembra essere che la Cina stia entrando decisamente di prepotenza in Africa: divorano ogni risorsa a portata di mano senza la benché minima considerazione di "sostenibilità" per il paese ospite - come i Borg di Star Trek, i cinesi assimilano e spostano la loro attenzione verso la prossima vittima.
Se a ciò aggiungiamo dei più che opportuni "incidenti" presunti occorsi a ditte cinesi nel continenti, la via per il business è un'autostrada a sei corsie per la FRG.
E' troppo presto per dire se la FRG o altre agenzie finiranno per diventare delle nuove Blackwater ma è certo che il mix di brutale colonialismo economico cinese e "Private Military Companies" è potenzialmente esplosivo.
Fonte: SOFREP
William Shakespeare, Giulio Cesare
Pochi conoscono il nome di Erik Prince, ma tutti - più o meno - conoscono la sua creatura e la pessima reputazione guadagnata in Irak: la Blackwater.
La pessima fama della Blackwater è dovuta - ironicamente - alla iniziale ottima reputazione. Reputazione che ha provocato un moltiplicarsi di richieste non solo da parte delle forze armate USA, ma anche da parte di contrattori e fornitori delle stesse o delle autorità irakene.
Per far fronte agli impegni, il sistema di reclutamento della Blackwater ha dovuto aprire, o meglio spalancare le maglie della rete, lasciando filtrare veterani dalla pessima reputazione o con problemi di droga che finirono per piazzarsi nelle quote alte delle gerarchie, mentre alla base i posti vacanti venivano riempiti dagli scarti delle forze armate e di polizia. Gente - tanto per intenderci - buona a malapena per fare il buttafuori negli strip-club.
Questo sistema di reclutamento unito alla scarsa esperienza e atteggiamenti tarantiniani del personale sul campo ha portato non solo una pessima reputazione, ma anche incidenti che hanno coinvolto sia i dipendenti di Blackwater che civili innocenti.
Imparata (si spera) la lezione, Prince molla la Blackwater (che cambia nome in "Xe" poi in "Academi") e si dirige negli UAE per dirigere un'unità di truppe straniere e dedicarsi alla lotta anti-pirateria in nord Africa. Infine nel 2012 fonda la Frontier Resource Group (FRG).
Ora la FRG è, secondo il South China Post, una "azienda d'investimenti orientata al mercato africano, tra i cui partner vi sono grosse aziende cinesi, compreso almeno un gigante dell'industria estrattiva di stato, ansioso di investire nel continente notoriamente ricco di risorse."
Il continente africano non è nuovo per il business della "sicurezza armata", basti pensare alla storia recente del continente: Congo, Biafra, Angola, Rhodesia, Sud Africa, Namibia... O più recentemente aziende come la Executive Outcomes o la Sandline International impiegate da governi africani in difficoltà. Il continente non è nuovo nemmeno a lotte di potere tra governi stranieri per assicurarsi buone fette di risorse africane.
Il problema sembra essere che la Cina stia entrando decisamente di prepotenza in Africa: divorano ogni risorsa a portata di mano senza la benché minima considerazione di "sostenibilità" per il paese ospite - come i Borg di Star Trek, i cinesi assimilano e spostano la loro attenzione verso la prossima vittima.
Se a ciò aggiungiamo dei più che opportuni "incidenti" presunti occorsi a ditte cinesi nel continenti, la via per il business è un'autostrada a sei corsie per la FRG.
E' troppo presto per dire se la FRG o altre agenzie finiranno per diventare delle nuove Blackwater ma è certo che il mix di brutale colonialismo economico cinese e "Private Military Companies" è potenzialmente esplosivo.
Fonte: SOFREP
mercoledì 5 dicembre 2012
martedì 4 dicembre 2012
Il gusto dell'orrido
Ci sono cose che faccio fatica a capire. Altre, invece, non le capisco proprio.
Come ad esempio la curiosa fascinazione di individui e movimenti di chiara ispirazione libertaria per il personaggio che mi accingo a descrivere. Brevemente.
Cresciuto dal patrigno religiosamente ortodosso, in giovane età si converte al fondamentalismo e si arruola al servizio di uno dei più fanatici condottieri dell'epoca, campione dell'ortodossia e dell'intolleranza, in una guerra il cui scopo è quello di imporre il più retrivo oscurantismo religioso ad un popolo che aspira alla libertà di coscienza, opinione e mercato. La guerra viene combattuta anche con le armi del terrore, della tortura, del saccheggio e delle stragi indiscriminate.
Tronfio ed enfio di cotanta discutibile gloria, se ne torna al paese natìo, non per fare come Cincinnato, ma per prodigarsi come instrumento della Guerra Santa.
Si unisce ad un'armata composta principalmente da correligionari, la quale al primo scontro si arrende e passa in blocco al nemico. Per questa, e altre successive imprese, il Nostro comincia l'arrampicata alla scala gerarchica militare, interrotta dalla cessazione delle ostilità.
Non contento si reca alla corte dei Custodi e Campioni della Vera Fede, offrendo supporto per alimentare rivolte e attentati.
A tal uopo si unisce ad un gruppo di cospiratori che pianificano un attentato il cui obiettivo è colpire al cuore l'odiato Satana infedele e senzadio, spazzando via l'embrione delle istituzioni libere e civili del paese che gli ha dato i natali.
Verrà provvidenzialmente arrestato con le cariche ormai piazzate e il detonatore in mano; il resto è storia.
Di chi sto parlando, di Johhny il talebano? Di "Hanoi" Jane Fonda? No
No, di questo simpatico faccione di c.
Io, sconcertato, attendo lumi...
Come ad esempio la curiosa fascinazione di individui e movimenti di chiara ispirazione libertaria per il personaggio che mi accingo a descrivere. Brevemente.
Cresciuto dal patrigno religiosamente ortodosso, in giovane età si converte al fondamentalismo e si arruola al servizio di uno dei più fanatici condottieri dell'epoca, campione dell'ortodossia e dell'intolleranza, in una guerra il cui scopo è quello di imporre il più retrivo oscurantismo religioso ad un popolo che aspira alla libertà di coscienza, opinione e mercato. La guerra viene combattuta anche con le armi del terrore, della tortura, del saccheggio e delle stragi indiscriminate.
Tronfio ed enfio di cotanta discutibile gloria, se ne torna al paese natìo, non per fare come Cincinnato, ma per prodigarsi come instrumento della Guerra Santa.
Si unisce ad un'armata composta principalmente da correligionari, la quale al primo scontro si arrende e passa in blocco al nemico. Per questa, e altre successive imprese, il Nostro comincia l'arrampicata alla scala gerarchica militare, interrotta dalla cessazione delle ostilità.
Non contento si reca alla corte dei Custodi e Campioni della Vera Fede, offrendo supporto per alimentare rivolte e attentati.
A tal uopo si unisce ad un gruppo di cospiratori che pianificano un attentato il cui obiettivo è colpire al cuore l'odiato Satana infedele e senzadio, spazzando via l'embrione delle istituzioni libere e civili del paese che gli ha dato i natali.
Verrà provvidenzialmente arrestato con le cariche ormai piazzate e il detonatore in mano; il resto è storia.
Di chi sto parlando, di Johhny il talebano? Di "Hanoi" Jane Fonda? No
No, di questo simpatico faccione di c.
Io, sconcertato, attendo lumi...
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