"...con voce di monarca griderà "Sterminio!"e scioglierà i mastini della guerra..."
William Shakespeare, Giulio Cesare
Pochi conoscono il nome di Erik Prince, ma tutti - più o meno - conoscono la sua creatura e la pessima reputazione guadagnata in Irak: la Blackwater.
La pessima fama della Blackwater è dovuta - ironicamente - alla iniziale ottima reputazione. Reputazione che ha provocato un moltiplicarsi di richieste non solo da parte delle forze armate USA, ma anche da parte di contrattori e fornitori delle stesse o delle autorità irakene.
Per far fronte agli impegni, il sistema di reclutamento della Blackwater ha dovuto aprire, o meglio spalancare le maglie della rete, lasciando filtrare veterani dalla pessima reputazione o con problemi di droga che finirono per piazzarsi nelle quote alte delle gerarchie, mentre alla base i posti vacanti venivano riempiti dagli scarti delle forze armate e di polizia. Gente - tanto per intenderci - buona a malapena per fare il buttafuori negli strip-club.
Questo sistema di reclutamento unito alla scarsa esperienza e atteggiamenti tarantiniani del personale sul campo ha portato non solo una pessima reputazione, ma anche incidenti che hanno coinvolto sia i dipendenti di Blackwater che civili innocenti.
Imparata (si spera) la lezione, Prince molla la Blackwater (che cambia nome in "Xe" poi in "Academi") e si dirige negli UAE per dirigere un'unità di truppe straniere e dedicarsi alla lotta anti-pirateria in nord Africa. Infine nel 2012 fonda la Frontier Resource Group (FRG).
Ora la FRG è, secondo il South China Post, una "azienda d'investimenti orientata al mercato africano, tra i cui partner vi sono grosse aziende cinesi, compreso almeno un gigante dell'industria estrattiva di stato, ansioso di investire nel continente notoriamente ricco di risorse."
Il continente africano non è nuovo per il business della "sicurezza armata", basti pensare alla storia recente del continente: Congo, Biafra, Angola, Rhodesia, Sud Africa, Namibia... O più recentemente aziende come la Executive Outcomes o la Sandline International impiegate da governi africani in difficoltà. Il continente non è nuovo nemmeno a lotte di potere tra governi stranieri per assicurarsi buone fette di risorse africane.
Il problema sembra essere che la Cina stia entrando decisamente di prepotenza in Africa: divorano ogni risorsa a portata di mano senza la benché minima considerazione di "sostenibilità" per il paese ospite - come i Borg di Star Trek, i cinesi assimilano e spostano la loro attenzione verso la prossima vittima.
Se a ciò aggiungiamo dei più che opportuni "incidenti" presunti occorsi a ditte cinesi nel continenti, la via per il business è un'autostrada a sei corsie per la FRG.
E' troppo presto per dire se la FRG o altre agenzie finiranno per diventare delle nuove Blackwater ma è certo che il mix di brutale colonialismo economico cinese e "Private Military Companies" è potenzialmente esplosivo.
Fonte: SOFREP
1 commento:
Ottimo orco.
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