mercoledì 16 dicembre 2009

mercoledì 2 dicembre 2009

La sindrome di Stoccolma di Hariri

lebanese-naziIl governo Hariri ha deciso di sottostare alla pretesa di Hezbollah di tenersi le armi - armi proibite dalla risoluzione ONU 1559 che imponeva il disarmo di tutti i gruppi libanesi con la sola esclusione dell'esercito.
Dal punto di vista israeliano, questa è de facto un'alleanza tra il govero libanese e i terroristi sciiti. "Ogni attacco da parte di Hezbollah sarà percepito come un attacco dal governo libanese" dice Mark Regev, portavoce del primo ministro israeliano.
Si stima che Hezbollah possieda attualmente 40000 razzi (con buona pace delle missioni umanitarie...)

Potrebbe essere un precedente di istituzionalizzazione del ruolo di scudo umano.

Fonte: FoxNews

venerdì 27 novembre 2009

L'ennesima buffonata sulla RU486

Capisco che il mestiere del politico consista precipuamente nel prendere per il culo gli elettori, quello che non capisco (ma mi diverte) è quano i politici si prendono per il culo da soli.

"Abbiamo voluto ed ottenuto che sulla pillola Ru486 si facesse chiarezza [la RU486 è commercializzata dal 1989 - millenovecentoottantanove - evidentemente Gasparri è un po' lento. n. d. G.]". "Troppi erano e sono ancora - ha aggiunto - i dubbi che legano la sua somministrazione alla salute delle donne. Per noi lo stop - ha concluso - è una vittoria di civiltà, una vittoria in difesa della salute".
Maurizio Gasparri, dal Corriere di oggi.

Una vittoria in difesa della salute? Di civiltà?

"Ovunque, nel mondo, la Ru486 è sinonimo di aborto a domicilio. Questo è il vero nodo politico della questione. Introdurre la pillola abortiva vuol dire far saltare la legge 194/1978 sull’interruzione di gravidanza: l’aborto non deve avvenire più negli ospedali, sotto controllo medico, ma torna fra le mura domestiche. Il ginecologo si limita a dare le compresse abortive, gli antidolorifici, il foglietto con le istruzioni, e il numero di telefono del pronto soccorso più vicino. Bisogna fare almeno tre visite di controllo, ma tutto il resto, compresa l’espulsione vera e propria, avviene fuori dalle strutture sanitarie. In Francia, dove la vecchia legge Veil sull’interruzione di gravidanza era molto simile alla nostra, dopo l’avvento della RU486 è stata cambiata: ora l’aborto si può fare da un qualunque ginecologo privato.

È chiaro che questo renderebbe impossibile ogni forma di prevenzione: non ci sarebbe più un luogo dove incontrare le donne, non ci sarebbe modo di parlare con loro. I Centri di aiuto alla vita non avrebbero più alcuna funzione."
Eugenia Roccella

"Ma risolto sul piano sanitario, il problema resta sul piano bioetico. Dall’aborto come pratica sottoposta a certe procedure sotto il pubblico controllo passeremmo a una pratica privata, solipsistica, affidata alla sola donna e sottratta alla società."
Francesco D’Agostino

Almeno i delinquenti hanno il buon senso di mettersi d'accordo sulle versioni...

mercoledì 18 novembre 2009

E a noi non dicono niente...

"Alitalia: supervisor to investigate on strike"
Com'è che salta fuori sulla stampa estera e non sulla nostra?
clipped from www.agi.it

(AGI) - Rome, 17 Nov - The strike supervisor is set to
investigate on the inconveniences caused to the passengers at
the Fiumicino airport in Rome due to the Alitalai-Cai ground
personnel strike. A press release stated that the guarantee
commission in charge of implementing the strike regulations to
ensure basic services are provided "has decided to look further
into the Fiumicino strike to ascertain group or individual
responsibilities also with the aim of enforcing the law. The
commission calls for the company and trade unions to uphold
responsible and cooperative conduct until investigations are
complete"

blog it

martedì 3 novembre 2009

AAA Bravi cristiani cercansi



“Cerchiamo brava gente cristiana disposta a battersi per la stirpe”


Non sembra essere uno scherzo, purtroppo. Leggete un po':
"Ti ritieni offeso dalla continuata rimozione del Cristianesimo e dei suoi simboli dalle nostre istituzioni governative? Credi che ognuna di queste creature abbia un destino nella propria vita più grande che semplicemente cercare lussuria e piacere personale?"
Ricorda qualcuno?

martedì 6 ottobre 2009

Non male!

angelina jolie smile

La Lega vuole mettere fuori legge le galere portatili, Di Pietro rischia l'incriminazione per vilipendio al capo dello Stato, B. Hussein Obama incontrerà il Dalai Lama e ci sono 100 teste di caxxo in meno sul pianeta.

Non male come giornata, non male davvero.

lunedì 28 settembre 2009

L’esperienza della storia...

L’esperienza della storia mostra a quali assurdità giunge l’uomo quando include Dio nell’orizzonte delle sue scelte e azioni, piuttosto.


giovedì 10 settembre 2009

"Un oscuro blocco di po­tere laicista"

''Una Cei che aveva un parterre moderato, non osti­le all'attuale governo, parla ora (come Boffo nella sua lettera) di «un oscuro blocco di po­tere laicista» che, dall'interno della maggio­ranza, aggredirebbe la Chiesa -fa notare- La rivelazione, cosi' brutale, dei possibili «peccatucci» del di­rettore e' stata presentata come un'operazio­ne anticristiana.
blog it



In esclusiva: l'Inno Ufficiale dell'Oscuro Blocco di Potere Laicista (OBPL).


Otto anni



Ma non fa nessuna differenza, perchè già 8 minuti dopo non glie ne fregava più niente a nessuno. Tranne che a quelli scesi in strada a festeggiare.





Dimenticavo, anche a quei grotteschi buffoni che hanno fatto miliardi facendo film, scrivendo libri, rilasciando interviste...

Liberty dinner! Snow Crash

Liberty dinner! � Snow Crash

Z3ruel ci invita a cena, paga Cachorro: accorrete numerosi!!!

sabato 29 agosto 2009

Neolingua

"Ciò era stato ottenuto in parte con l'invenzione di nuove parole, ma soprattutto mediante la soppressione di parole indesiderabili e l'eliminazione di quei significati eterodossi che potevano essere restati e, per quanto era possibile, dei significati in qualunque modo secondari.
Daremo un unico esempio. La parola libero esisteva ancora in Neolingua, ma poteva essere usata solo in frasi come "Questo cane è libero da pulci" oppure "Questo campo è libero da erbacce". Ma non poteva essere usata nell'antico significato di "politicamente libero" o "intellettualmente libero" dal momento che la libertà politica ed intellettuale non esisteva più, nemmeno come concetto, ed era quindi, di necessità, priva di una parola per esprimerla.
Ma, a parte la soppressione di parole di carattere palesemente eretico, la riduzione del vocabolario era considerata fine a sé stessa, e di nessuna parola di cui si potesse fare a meno era ulteriormente tollerata l'esistenza. La Neolingua era intesa non ad estendere, ma a diminuire le possibilità di pensiero; si veniva incontro a questo fine appunto, indirettamente, col ridurre al minimo la scelta delle parole."

"La [di Fini] sua allusione allo “stato etico” è rivelatrice di un certo cedimento alla concezione della laicità negativa [...]"


Il Foglio: "L'aporia finiana"

mercoledì 26 agosto 2009

Ciò che la IAEA non dice (o non vuole dire)

Arriva in sordina, e rischia di diventare una (ennesima) piaga infetta sul corpo moribondo della credibilità ONU: è la notizia dell'accusa - ormai proveniente da più parti - nei confronti della IAEA, di nascondere documenti sulla corsa iraniana al nulcleare.
Un membro del congesso USA, la deputata Ileana Ros-Lehtinen ha accusato la IAEA di nascondere prove sul programma nucleare iraniano, e ha chiesto all'agenzia ONU di renderle pubbliche.
"Invece di prevenire la proliferazione nucleare, sembra che una sempre più politicizzata IAEA stia nascondendo prove della proliferazione stessa ad opera del regime iraniano. La IAEA deve immediatamente rendere pubbliche tutte le prove sull'attività nucleare iraniana."

L'accusa è l'effetto di un rapporto del giornale israeliano Haaretz, secondo il quale alcuni ufficiali israeliani avrebbero riferito che prove su recenti sforzi iraniani di militarizzare la loro tecnologia nucleare, siano stati "classificati" dall'agenzia ONU.
Francia, Stati Uniti, Gran Bretagna e Germania hanno già fatto pressioni si ElBaradei affinchè renda pubblica la documentazione recentemente acquisita.
Intanto - guarda caso - l'Iran chiede di mettere al bando gli attacchi agli impianti nucleari. Chissà perchè.
Altre fonti:
The Australian.
ICEJ.

Qual'è la novità? In realtà nessuna.
Non serve un genio per capire che la poca credibilità (e utilità) dell'ONU e delle sue agenzie è stata definitivamente delapidata negli ultimi decenni di gestione (scellerata) terzomondista. Alti funzionari provenienti da paesi dai comportamenti interni ed esterni quantomeno dubbi, casi di corruzione, connivenza, negligenza...

Esiste ancora un'afffidabilità ONU, una credibilità ONU? Oppure l'unico ruolo rimastole è quello della foglia di fico di tiranni, genocidi, dittatori...
Ha senso finanziare ancora un simile organismo, mentre quei soldi che chiede - pretende - potrebbero essere utilizzati meglio?

mercoledì 5 agosto 2009

La faccia dei media

Apprendo, attraverso "The Jawa Report" di un discorso tenuto recentemente da Dan Rater all'"Aspen Institute"
Cito:
"Io incoraggio personalmente il presidente a stabilire una commissione della Casa Bianca sui media pubblici."
Una tale commissione, ha detto Rather, avrebbe il compito di fornire raccomandazioni su come salvare posti di lavoro nel giornalismo e nel creare nuovi modelli di business in modo da mantenere in vita le organizzazioni giornalistiche.
In giuoco, sostiene, c'è la sopravvivenza stessa della democrazia americana.
"Una stampa autenticamente libera e indipendente è il cuore battente della democrazia e della libertà" ha dichiarato Rather in un'intervista ieri pomeriggio. "Questa non è una preoccupazione che riguarda solo i giornalisti, la perdita di posti di lavoro, la perdita di giornali, la perdita del tradizionale ruolo della stampa americana come cane da guardia contro il potere."

Ora, sorvolando sul triste fatto che la stampa americana ultimamente più che "cane da guardia contro il potere" somiglia sempre di più al cane da compagnia del presidente B. Hussein Obama, c'è qualcos'altro di "storto" in questo ragionamento. Andiamo per passaggi logici:
1) la stampa americana ha un ruolo tradizionale di "cane da guardia contro il potere" ("watchdog on power").
2) la stampa americana sta perdendo colpi (Dan Rather ovviamente sorvola con l'eleganza di un airone zoppo sui motivi della crisi dei "MainStream Media", "MSM" per gli amici.)
3) la Casa Bianca (cioè il potere, lo stesso contro il quale la stampa dovrebbe fare da "cane da guardia") dovrebbe (in parole povere) sostenere e salvare la stampa americana.
Un caxxo di genio, no?

Non si capisce se Dan Rather voglia firmare la capitolazione finale (cioè il passaggio definitivo e permanente dalla genuflessione alla prostrazione) degli MSM americani nei confronti di Obama , o se si sia bevuto il poco cervello che gli era rimasto quando ha deciso di dimettersi dalla CBS in seguito al "Rathergate".


Il problema di Rather (e di molti altri giornalisti, anche di casa nostra) è che non riescono a - non vogliono? - rendersi conto che la crisi dei MSM non è colpa dei diabolici blogger o di ignoti pirati informatici che non hanno nulla di meglio da fare che infangare la cara buona vecchia carta stampata, nascondendosi "codardamente" dietro l'anonimato.
La colpa del tracollo del media tradizionale è solo e soltanto del media tradizionale, che da "cane da guardia" è diventato "cane da compagnia", quando non proprio "cane" e basta.

Il "Rathergate".
L'"affaire" Jayson Blair.
Le immagini "photoshoppate" dai reporter libanesi di Reuters.
La "telenovela" del fosforo bianco.
Finanziamenti dei media USA ai partiti.

Ed ecco che il cane alla fine diventa puttana (la battuta funziona bene in inglese...) esigendo la marchetta al suo ex-nemico, ora datore di lavoro. Il guardiano che chiede ai ladri lo stipendio. E con i pochi denti che gli rimangono, questa cagnetta (il doppio senso anglosassone è sempre in agguato) pulciosa non trova nulla di meglio da fare che azzannare i cani da guardia "veri", magari a colpi di leggi fatte d'amore e d'accordo con il loro nuovo pappone. Un bel quadretto, nevvero?
Chi lamenta il tracollo delle "istituzioni culturali" ignora (meglio, finge di ignorare) che quelle istituzioni culturali erano - sono tuttora - monopolio di una parte politica, monopolio che ha ridotto la nostra cultura alla brutta copia del canzoniere di Jovanotti (provate ad andare in libreria e chiedere un'opera di John Locke: "Chi? Quello di "Lost"?").

Chi è causa del suo mal... Almeno eviti di emettere flatulenze.

martedì 21 luglio 2009

"79"

vaticanarms
Trovo di difficile comprensione l'atteggiamento di chi identifica univocamente un'associazione (una gang?) di uomini e i suoi comportamenti con la "parola di dio".
Poi mi torna alla mente il semplice concetto secondo il quale l'arroganza e presunzione vanno a braccetto con l'ignoranza.


"79 - Dire che la croce eretta solennemente con le armi papali equivale la croce di Cristo, è blasfemo."
Martin Lutero, "Le 95 Tesi"

martedì 14 luglio 2009

Censura?

Continua la telenovela del decreto Alfano, che si arrichisce di nuovi emozionanti (sono tutto un fremito...) colpi di scena. Sembra che il comma dedicato all'obbligo di rettifica finisca per colpire anche chi giornalista non è. Con la solita squisita competenza il legislatore avrebbe (il condizionale è d'obbligo) parificato la pagina di un quotidiano nazionale con la la homepage di un qualsiasi blog, come questo.
Chiariamoci, penso che un obbligo di rettifica debba esistere, troppe volte si è visto il "mostro sbattuto in prima pagina" finire assolto nell'indifferenza di una certa stampa che, al pari di certa magistratura, crede fermamente nel principio della condanna preventiva.
Troppe volte le responsabilità che gli organi di informazione hanno verso l'opinione pubblica viene "cattolicamente" (un "mea culpa", un pateravegloria e via, la coscienza è linda e pulita!) liquidata...
Non penso tuttavia che un blogger possa essere equiparato ad un giornalista solo dal punto di vista della responsabilità penale e non del privilegio di casta. Troppo facile, amici imbrattacarte (con simpatia, neh!).

E' vero: molti blogger hanno preso la pessima abitudine (dei giornalisti) di "sbattere il mostro in prima pagina". E sempre dai giornalisti hanno preso anche l'altra pessima abitudine di non rettificare, quando il "mostro" finisce per rivelarsi un innocente inciampato in qualche malinteso (o qualche burocrate troppo zelante). Le rettifiche, quando va bene finiscono in un trafiletto nella cronaca locale, tra la pensionata investita da un monociclo e la sagra del lumacotto farcito di S. Bernardo In Tanta Malora (Comune Denuclearizzato), ma di questi "peccatucci" dovrebbe essere la stampa tradizionale a fare il "mea culpa". Anche per averci insegnato come si fa.
Mi dispiace farlo notare alla retroguardia di "imbrattacarte", ma non c'erano blogger ai tempi di Sergio Moroni, di Gabriele Cagliari...
Adesso qualcuno vorrebbe proibirci l'anonimato, e qualcuno arriva a darci del "vigliacco". Peccato che il povero Grendel non ha e non può permettersi battaglioni di avvocati in stato di allerta permanente, non ha potenti e potentati a sponsorizzarlo, a dettargli i post (non articoli, si badi bene, "post"), per poi coprirlo quando le cose si mettono male (magari con l'aiuto di qualche burocrate "amico" o qualche magnate straniero con la mazzetta facile). Grendel non ha un partito a tutelarlo (e a pagargli lo stipendio). Nessun editore politicante e nessun politicante editore.
Grendel non ha fasci e corporazioni (o caste) a proteggerlo e a fare la voce grossa per lui, non ha nemmeno i privilegi che la legge accorda ai membri dei suddetti fasci e corporazioni (o caste).
Troppo facile, amici della retroguardia, darsi il coraggio dei leoni con le mutande di ghisa, perchè in questo paese dalla democrazia a corrente alternata i grandi e sacri principi finiscono dove cominciano le minacce (si badi bene, si parla di sole minacce) di azioni legali.
Quindi, con vostra buona pace, mi tengo l'anonimato e il server nel Wisconsin.

martedì 23 giugno 2009

Filhos melhores
















"Todo mundo 'pensando' em deixar um planeta melhor para nossos filhos... Quando é que 'pensarão' em deixar filhos melhores para o nosso planeta?"

Tutto il mondo si preoccupa di lasciare un pianeta migliore ai nostri figli... Quand'è che ci preoccuperemo di lasciare figli migliori al nostro pianeta?

Hat Tip: M.

martedì 9 giugno 2009

"Nearer, My God, to Thee"

"Una delle storie più suggestive sul Titanic è quella della sua orchestra. Il 14 aprile, gli otto membri: George Krins, Roger Bricoux, W. Theodore Brailley, J. Wesley Woodward, P.C. Taylor, J.F.C. Clarke, John Law Hume, diretti da Wallace Henry Hartley hanno suonato nel salone di prima classe per distrarre e calmare i passeggeri. Successivamente si sono trasferiti nella parte anteriore della nave ed hanno continuato a suonare anche quando era ormai evidente il prossimo affondamento.
Nessuno dei componenti dell'orchestra si è salvato, e si è speculato su quale fosse stato il loro ultimo brano. Alcuni testimoni dissero che fu l'inno "Nearer, My God, to Thee". Si disse che Hartley avrebbe confessato ad un amico che se si fosse trovato su una nave che stava affondando "Nearer, My God, to Thee" sarebbe stata uno dei brani che avrebbe voluto suonare."

giovedì 14 maggio 2009

Il GOP perde le elezioni. Ma non il vizio.

Il GOP e la destra religiosa
Scrivevo, meno di 3 anni fa, di come il partito repubblicano si fosse messo nei guai per colpa della c. d. "destra religiosa". L'analisi veniva da oltreoceano, e non faceva una piega. Da lì a poco, infatti, i democratici conquistavano il Congresso.
Ora, non contenti di aver perso il Congresso e la Casa Bianca, i repubblicani si preparano a perdere anche la poltrona di sindaco di Parigi, VA.
Scrive "Little Green Footballs" (che non è certo di simpatie democratiche): "Il sito RedState.com dimostra come il GOP non sia contro la scienza - propagandando il creazionismo" (per chi non lo sapesse il Creazionismo, e la sua versione "politically correct" nota come "Intelligent Design", è quella fiabesca teoria secondo la quale dietro alla creazione ci sia una specie di supereroe fumettistico che tutto controlla e dirige).

L'articolo linkato (ve lo risparmio, così non gli regalo del ranking "aggratis"), sosterrebbe i democratici sono antiscientifici, con il loro "bullismo intellettuale" (diciamocelo, bisogna essere dei veri codardelli per aggredire dei poveri analfabeti cresciuti a pane e bibbia a colpi di prove e di scienza...)
L'articolo, nota LGF, "comprende numerosi errori sintattici, grammaticali, apostrofi sbagliati e maiuscole in posti curiosi. Questa è l'immagine concisa dei problemi del GOP".
CreazionismoE continua "Abbiamo avuto a che fare con questa stupida questione così tante volte che LGF si sta stufando di ripeterla, ma il "Progetto Intelligente" non ha assolutamente alcuna legittimità come teoria scientifica; non c'è un solo articolo 'peer reviewed' che la sostenga, nessuna ricerca, nessuno scienziato rispettabile che la sostenga, e il più famoso (in effetti l'unico) biologo connesso con l'"Intelligent Design", Michael Behe, è stato esplicitamente denunciato dal suo stesso dipartimento dell'università di Lehigh"
E' così che i repubblicani vogliono riconquistare il Congresso? E la Casa Bianca? Mandando avanti una massa di alfabeticamente e intelletualmente svantaggiati? Dopo quello che è successo negli ultimi anni, credono veramente che gli elettori americani daranno la loro fiducia a dei tossicodipendenti da bibbia?
Ma, soprattutto, quanta credibilità credono di recuperare con questi autogol? Dov'è la destra secolare (aka "laicista")? Dove sono tutti i (classical) liberal? Scappati dall'altra parte. 
Come dargli torto?
I membri del Congresso e il Presidente dell'unica superpotenza rimasta hanno il potere di investire denaro. Molto denaro. Lo investirebbero nella vera ricerca scientifica, o finanzierebbero dei venditori di fumo? Per combattere l'AIDS spediranno milioni di preservativi in Africa o ricominceranno con la stronzata dell'astinenza?
Essere alla guida di una nazione, prima ancora che di una superpotenza, impone delle responsabilità. Verso i propri cittadini. E' conveniente, è decoroso delegare una simile responsabilità a dei telepredicatori o a dei talebani in tailleur?

L'amaro finale di LGF: "E ricordate, tutto ciò è stato elevato alla dignità di home page nel sito RedState. E' per questo che così tanta gente è convinta che i repubblicani abbiano un problema con la scienza - perchè ce l'hanno."

lunedì 11 maggio 2009

Ahi!

Nella annosa polemica tra realismo e idealismo, mi sono sempre tenuto in una posizione abbastanza neutra, ritenendo perlopiù validi entrambi gli approcci. Sono convinto, in breve, che il realismo sia neccessario per attuare le finalità che l'idealismo si propone e che, per contro, il realismo non possa essere lasciato da solo.
Senza obiettivi la realpolitik si riduce al mero "navigare a vista" (cosa in cui molti dei nostri politici eccellono, ma non vi è molto di cui andare orgogliosi).
Ma quando a "navigare a vista" è la politica estera di una superpotenza, sono dolori, come è successo di recente.
Sembra che i fan di una certa realpolitik miope e non sufficentemente erudita, allo scopo di vincere "i cuori e le menti" dei libanesi, abbiano finito per fornire elenchi di informatori israeliani a Hezbollah.
Risultato? Un'ondata di arresti di sospetti informatori, alla faccia di chi sostiene che per vincere il terrorismo basta l'intelligence... Risultato finale? Se gli arrestati sono veramente informatori di Israele, questa è una vittoria strategica per il movimento terrorista Hezbollah, lasciato senza controllo e senza osservazione, libero di armarsi e continuare la sua jihad facendosi scudo dell'intera popolazione libanese. Inoltre, potrebbe diventare molto difficile per Israele reclutare altri informatori in altri luoghi "caldi", visti i risultati.
I miei complimenti, non c'è che dire...

giovedì 7 maggio 2009

In USA si vola alto

E' notizia di oggi: il Maine è il quinto stato dell'unione a riconoscere i matrimoni omosessuali, seguito a ruota dal New Hampshire.
Ma non è la sola novità di questi giorni: il "Governator" della California, Schwarzenegger, sembra intenzionato ad aprire il dibattito sulla legalizzazione dell'uso ricreativo della marijuana (l'uso medico è già consentito in California dal 1996).
In breve:

"Schwarzenegger, rispondendo alla domanda di un cronista, ha detto chè non è ancora tempo per consentire allo stato di regolare e tassare l'"erba" ma, ha aggiunto, "penso sia tempo per un dibattito. Penso a tutte quelle idee per creare introiti extra - sono sempre favorevole ad un dibattito aperto. E penso anche che dovremmo studiare molto attentamente quello che altre nazioni che hanno legalizzato la marijuana e altre droghe fanno e hanno fatto, quali effetti ha avuto su quelle nazioni?"

Benchè le motivazioni possano essere di mera "cassa" (la California versa in condizioni disastrose), è importante sottolineare la totale assenza di talibanismi di ogni genere, che avrebbero inevitabilmente portato alla cassazione immediata di ogni discussione sull'argomento.

Pragmatismo? Buon senso? Appropriato uso della ragione? In fin dei conti tutti presupposti necessari per una politica liberale degna di questo nome.

Hat tip.: La Sentinella

lunedì 4 maggio 2009

Preferisco tacere

1) Questo è Grendel from the Moor, non Novella 2000.
2) Precipuamente, sono cazzi loro.
3) Contrariamente all'attuale opposizione, ho ancora abbastanza neuroni funzionanti per capire che il gossip non è, ripeto NON E' argomento politicamente rilevante.

giovedì 23 aprile 2009

martedì 21 aprile 2009

Il sacrosanto diritto di criticare la religione

Dal blog "Pedestrian Infidel", raccolgo la segnalazione di questo articolo apparso sull'" Independent", il 27 Gennaio 2009, che porta la firma di Johann Hari.
Al pari degli autori di "Pedestrian Infidel", tengo a precisare che non non condivido tutto quello che l'articolo dice, ma in generale la questione - grave - è innegabilmente sotto gli occhi di tutti.
Di tutti quelli che vogliono vedere, naturalmente.

"Il diritto di criticare la religione viene lentamente immerso nell'acido. In tutto il mondo, i piccoli, graduali progressi fatti dal secolarismo - che ci dà lo spazio di dubitare, di farci domande e formulare le nostre opinioni personali - vengono ributtati indietro dalle pretese bellicose di "rispetto" nei confronti della religione. Un punto di riferimento storico è appena stato passato, mostrandoci quanto in là siamo stati spinti. Il Rapporteur ONU che dovrebbe essere il guardiano globale della libertà di espressione, si è ritrovato con un nuovo impiego - al fianco dei censori religiosi.


La Dichiarzione Universale dei Diritti dell'Uomo dichiarava, sessant'anni fa, che "un mondo dove esseri umani possano godere della libertà di espressione e credo è la più alta aspirazione della gente comune." Era una specie di "Magna Charta" per il genere umano - detestato da chiunque violasse i diritti umani sulla terra. Oggi la dittatura cinese lo definisce "occidentale" [lo definì così anche Khomeini, ndG], Robert Mugabe lo definisce "colonialista", Dick Cheney, "sorpassato". Le nazioni del mondo hanno cronicamente fallito nel tentativo di rispettarla - ma il documento è stato mantenuto dall'ONU come lo standard fondamentale con il quale misurarci. Fino ad ora.
A cominciare dal 1999 una coalizione di tiranni islamici, guidati dall'Arabia Saudita, ha preteso la riscrittura delle regole. La pretesa di ciascuno di essere in grado di pensare e parlare liberamente era una mancanza di "rispetto" nei confronti delle "sensibilità particolari" dei religiosi, dissero - così promulgarono un'alternative "Dichiarazione Islamica dei Diritti Umani". Viene dichiarato che si gode della libertà di parola nei "limiti segnati dalla shariah (legge). Non è permesso diffondere falsità o divulgare ciò che implica l' incoraggiamento al sacrilegio e l'abbandono della comunità islamica." In altre parole, puoi dire ciò che vuoi, fintanto che è esattamente quello che i mullah più radicali ti dicono di dire. La dichiarazione mette nero su bianco che non esiste parità con donne, gay, non-mussulmani o apostati. E' stata appoggiata dal Vaticano e un gruppo di fondamentalisti cristiani [quelli che voglion difenderci da quegl'altri, per capirci, ndG].
Incredibilmente, stanno avendo successo. Il Relatore ONU sui Diritti Umani ha sempre avuto il compito di esporre e svergognare coloro che proibivano la libertà di espressione - religiosi inclusi. Ma il delegato pakistano ha recentemente preteso che la missione del relatore venga cambiata in modo da ricercare e condannare "abusi della libertà di espressione" [Ah! I famosi abusi della libertà, quale immonda piaga... ndG], compresa la "diffamazione delle religioni e dei profeti". Il consiglio ha approvato - e la missione è stata capovolta. Invece di condannare coloro che tentarono di assassinare Salman Rushdie, condanneranno lo stesso Salman Rushdie.
Ogni cosa che può essere definita "religiosa" non può essere più soggetto di discussione all'ONU - e quasi qualsiasi cosa può essere definita religiosa. Roy Brown della International Humanist and Ethical Union ha provato a sollevare questioni come la lapidazione delle donne accusate di adulterio o i matrimoni di bambine. Il delegato egiziano ha risposto annunciando che discussioni sulla shariah "non avranno luogo" e che "l'islam non verrà crocifisso [sic] in questo consiglio" - a Brown è stato imposto il silenzio.
Naturalmente la prima vittima del blocco della libertà di espressione sull'islam con la benedizione ONU è il mussulmano comune. Ecco un'infarinatura casuale di eventi che hanno avuto luogo nella scorsa settimana in paesi che hanno preteso questi cambiamenti. In Nigeria, le donne divorziate vengono regolarmente buttate fuori casa e abbandonate all'indigenza, senza la possibilità di vedere i propri figli, così che un gran numero di esse voleva manifestare in segno di protesta - solo che la polizia religiosa ha deciso che era "non-islamico" e le dimostranti sarebbero state picchiate e frustate. In Arabia Saudita, il più anziano dei chierici approvati dal governo ha dichiarato che è perfettamente accettabile per degli uomini anziani sposare bambine di dieci anni, e coloro che sono in disaccordo devono essere messi a tacere. In Egitto, un blogger 27enne mussulmano è stato arrestato, imprigionato e torturato per aver parlato di un islam riformato che non supporti la shariah.
A coloro che chiedono il rispetto per la cultura islamica io chiedo: quale cultura islamica? Quelle delle donne, delle bambine, quella dei blogger - o quella dei loro oppressori?
Austin Darcy che conduce una campagna per la secolarizzazione, pone la questione in questi termini: "L'obiettivo ultimo di questi sforzi non è quello di proteggere le sensibilità dei mussulmani, ma di proteggere quegli stai islamici illiberali da accuse di violazioni dei diritti umani, e di mettere a tacere le voci dei dissidenti che chiedono governi più laici e libertà." Quelli tra noi che sostengono l'ONU con più passione dovrebbero essere quelli più offesi da questo.
L'appoggio di queste "riforme" è una nozione che si sta infiltrando anche nelle società democratiche - che l'ateismo e il dubbio siano simili al razzismo. Oggi, quando una credenza religiosa viene criticata, i suoi adepti immediatamente denunciano di essere vittime di "pregiudizi" - ricordate Rick Warren che chiamava chi criticava la sua omofobia "cristofobico"? - e questo scandalo è sempre di più spalleggiato dalle leggi, ovunque nel mondo.
Tutte le persone meritano rispetto, non tutte le idee lo meritano. Io non rispetto l'idea che un uomo sia nato da una vergine, abbia camminato sull'acqua e sia risorto dalla morte. Non rispetto l'idea che dovremmo seguire un "profeta" che all'età di 53 anni ha avuto rapporti sessuali con una bambina di 9, e ha ordinato l'omicidio di un intero villaggio di ebrei perché non volevano seguirlo. Non rispetto l'idea che la "West Bank" sia stata donata da dio agli ebrei [o a re Hussein di Giordania... ndG] e che i palestinesi debbano essere bombardati o svillaneggiati affinché la cedano [neanche gli israeliani, magari... ndG]. Non ho rispetto dell'idea che potremmo aver vissuto tante vite prima, come capre, e che potremmo rinascere come pulci. Questo non è per "pregiudizio" o "ignoranza", ma perché non ci sono prove di queste asserzioni. Appartengono all'infanzia della nostra specie, e con il tempo ci appariranno ridicole tanto quanto la venerazione per Zeus, Thor o Baal.
Quando pretendete "rispetto", pretendete che noi si menta a voi. Ho troppo rispetto autentico per voi come esseri umani per far parte di questa farsa.
Ma perché le sensibilità religiose sono quelle che più probabilmente provocano pretese di censura rispetto alle, per dirne una, sensibilità politiche? La risposta è nella natura della fede. Se il mio punto di vista viene messo in discussione, io posso comunque metterlo a confronto con la realtà. Se togliamo le regole ai mercati, collasseranno? Se aumentiamo le emissioni di anidride carbonica, il clima verrà destabilizzato? Se le mie convinzioni sono sbagliate, posso correggerle; se sono giuste, mi sentirò lusingato.
Ma quando i religiosi vengono sfidati, non c'è prova che essi possano consultare. Per definizione, se avete fede, state scegliendo di credere in assenza di prove. Nessuno ha "fede" che il fuoco scotti o che l'Australia esista; lo sanno, basandosi su prove. Ma è psicologicamente doloroso confrontarsi con il fatto che ciò in cui credi più profondamente è basato su aria sottile, o sui gusci vuoti di una rivelazione o ancora contorte parodie della ragione. E' più facile pretendere che la fonte di questi dubbi scoccianti venga messa a tacere.
Ma una società libera non è fatta per blandire il credente duro e puro. Essa è basata su di un accordo. Tu hai un diritto assoluto di dar voce ai tuoi convincimenti - ma il prezzo è che anche io ho il diritto di rispondere come preferisco. Nessuno dei due può mettere da parte le regole e pretendere di essere difeso dall'oltraggio.
Eppure quest'idea - che sta nel cuore della Dichiarazione Universale - sta andando perduta. A destra viene massacrata dagli apologeti della censura religiosa; a sinistra si dissolve nel multiculturalismo. Il dirottamento del Relatore Speciale dell'ONU da parte di fanatici religiosi dovrebbe scuoterci e spingerci a recuperare la semplice, strapazzata idea che va dissolvendosi nel mezzo: il paritario, indivisibile diritto dell'essere umano ad esprimersi liberamente."

Johann Hari scrive per l'"Independent". Per leggere altri suoi articoli, qui e qui.